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Cosa deve avere un programma di Continuous Penetration Testing per essere efficace?

Un programma di Continuous Penetration Testing (CPT) è essenziale per proteggere un’organizzazione dalle minacce informatiche in continuo mutamento. Per essere efficace deve andare oltre il semplice monitoraggio periodico e adottare una strategia integrata e adattiva. Questo significa che deve includere un insieme di strumenti, pratiche e approcci che garantiscano test regolari, l’identificazione immediata delle vulnerabilità e l’adattamento alle nuove minacce.
Analizziamo cosa deve contenere un programma di CPT per essere davvero efficace.

Le componenti chiave di un Continuous Penetration Testing

Un programma di Continuous Penetration Testing (CPT) efficace deve integrare diverse componenti chiave per garantire una protezione completa e dinamica contro le minacce informatiche:

  1. L’approccio ibrido, che combina strumenti automatizzati e test manuali, consente di ottenere una copertura ampia e approfondita delle vulnerabilità.
  2. L’integrazione della Threat Intelligence aiuta a identificare e rispondere rapidamente alle nuove minacce emergenti.
  3. La collaborazione continua con il Blue Team rafforza la capacità dell’organizzazione di rilevare e affrontare gli attacchi in tempo reale.
  4. La reportistica, allineata con gli obiettivi aziendali, fornisce una visibilità continua sul miglioramento della sicurezza, permettendo alla leadership di prendere decisioni informate.
  5. Il piano di remediation, con la sua implementazione e verifica costante, garantisce che le vulnerabilità vengano correttamente gestite nel lungo periodo, assicurando che le difese siano sempre aggiornate e pronte a contrastare minacce nuove e sofisticate.

Un programma CPT ben strutturato non solo aiuta a scoprire vulnerabilità prima che possano essere sfruttate, ma garantisce anche che l’organizzazione continui a migliorare le proprie difese, adattandosi al panorama delle minacce in continua evoluzione.

Vediamo le 5 componenti chiave una ad una.

Approccio ibrido: automazione + test manuali

Per ottenere una copertura completa il modello CPT integra sia tecniche di testing automatizzate che manuali.

  • Strumenti automatizzati eseguono scansioni rapide per identificare vulnerabilità note ed effettuano controlli di routine per garantire la sicurezza di base del sistema.
  • Test manuali, condotti da esperti di cybersecurity, analizzano scenari più complessi e individuano minacce sofisticate che gli strumenti automatici potrebbero non rilevare.

Aggiungiamo una nota sull’importanza del testing manuale, condotto da professionisti certificati, componente sempre più trascurata a scapito della qualità dei test realizzati.
Questa componente coinvolge l’elemento umano di creatività, intuizione ed esperienza fondamentale per scoprire vulnerabilità complesse che gli strumenti automatizzati potrebbero non rilevare. I tester esperti utilizzano varie metodologie, come l’ingegneria sociale, attacchi basati sulla logica e tecniche di sfruttamento specifiche per scenario, per simulare attacchi reali. Sanno pensare come gli attaccanti, sondando più a fondo nei sistemi, identificando difetti sottili e concatenando più vulnerabilità a basso rischio per identificare le minacce più significative.
Il testing manuale si adatta anche alle peculiarità e alle configurazioni specifiche di ciascun ambiente unico, che gli strumenti automatizzati potrebbero trascurare. Questo approccio pratico garantisce che le vulnerabilità nascoste e in evoluzione vengano identificate e affrontate, fornendo una valutazione completa della sicurezza. Inoltre, i tester manuali possono eseguire revisioni approfondite del codice, penetration test su applicazioni personalizzate e valutazioni approfondite di nuove tecnologie o vettori di attacco più sofisticati.
Integrare il testing manuale all’interno di un programma di penetration testing continuo rafforza la postura di sicurezza complessiva, garantendo una difesa solida contro minacce conosciute e sconosciute.
Un approccio ibrido sfrutta i punti di forza di entrambe le metodologie, fornendo un meccanismo di difesa solido e dinamico, capace di adattarsi al panorama delle minacce in continua evoluzione.

Integrazione di Threat Intelligence

Abbiamo visto come il panorama delle minacce informatiche è in costante cambiamento, con attaccanti che evolvono le loro tecniche e sfruttano nuove vulnerabilità.
La Threath intelligence abilita la comprensione delle minacce che potrebbero colpire le aziende, analizzando i dati disponibili per identificare pattern, tattiche, tecniche e procedure (TTPs) utilizzati dagli attaccanti.
Questa attività permette di ottenere informazioni tempestive e accurate sulle nuove minacce emergenti, consentendo al programma di CPT di adattarsi rapidamente e affrontare le vulnerabilità più recenti prima che vengano sfruttate dai criminali.
Identificando le minacce più gravi e pertinenti per una determinata organizzazione, la threat intelligence consente ai pen tester di concentrare gli sforzi sulle aree più vulnerabili, prioritizzando le risorse disponibili.
Questo approccio mirato aumenta l’efficacia del testing continuo, assicurando che le risorse vengano utilizzate in modo ottimale durante il programma.

Ingaggio del Blue Team

In un programma CPT, i penetration tester (o i team di sicurezza offensivi) possono lavorare lin stretta collaborazione con il Blue Team per garantire che i test non siano solo una verifica una tantum, ma un processo integrato che mira a migliorare costantemente le difese.
L’obiettivo del programma infatti è anche quello di testare la capacità del Blue Team di rilevare e rispondere agli attacchi: mentre i penetration tester eseguono i loro attacchi simulati, il Blue Team è in grado di rilevarli, analizzarli e gestirli.
Questo include test di risposta agli incidenti, gestione delle vulnerabilità e verifica che le difese siano effettivamente in grado di rilevare e fermare gli attacchi.
Attraverso un processo continuo, il Blue Team può anche migliorare le proprie tecniche di monitoraggio e rendere più efficienti le risposte automatizzate agli incidenti, come il blocco di IP compromessi o l’isolamento di sistemi infetti.
In uno scenario come questo, nelle organizzazioni in cui si verifica, l’interazione tra i penetration tester e il Blue Team crea un ambiente altamente dinamico, dove entrambi i gruppi apprendono costantemente dai rispettivi approcci e migliorano il sistema di difesa nel suo complesso.

Reportistica aggiornata allineata con il business aziendale

La reportistica del penetration testing include dati concreti su vulnerabilità, probabili impatti di un attacco e eventuali compromissioni, che consente agli stakeholder di prendere decisioni informate su come indirizzare gli sforzi di sicurezza, dove fare gli investimenti necessari e quali priorità dare alle risorse.
Nel contesto del Continuous penetration testing, la reportistica offre la possibilità di monitorare il miglioramento continuo della postura di sicurezza.
I report periodici mostrano se le vulnerabilità precedentemente identificate sono state correttamente mitigate e se sono state implementate le soluzioni raccomandate. Per la leadership, questo significa che possono vedere i progressi, verificare se le azioni correttive sono efficaci e capire se l’azienda sta diventando più sicura nel tempo. Ciò permette alla leadership di allineare la sicurezza con gli obiettivi aziendali più ampi, assicurandosi che la protezione dei dati e la gestione dei rischi siano strettamente connessi alla strategia complessiva dell’organizzazione.

Implementazione e verifica del piano di remediation

In un programma di CPT il piano di remediation non solo identifica le azioni correttive necessarie, ma ne assicura anche l’implementazione e la verifica continua nel tempo.
Una volta identificate le vulnerabilità, il passo successivo del piano di remediation è la definizione delle soluzioni. Questo può includere attività come:

  • Aggiornamenti software per correggere bug o problemi di configurazione.
  • Modifiche alle politiche di sicurezza per rafforzare le difese.
  • Formazione del personale per prevenire attacchi di social engineering.
  • Sostituzione di hardware obsoleto o compromesso.
  • Implementazione di misure di difesa avanzate come crittografia, segmentazione della rete o autenticazione multifattore (MFA).

Il vero valore di un piano di remediation risiede nella sua implementazione efficace. Una vulnerabilità identificata è inutile se non viene corretta tempestivamente.
Un programma di CPT continuo implica una verifica continua dell’implementazione. Le vulnerabilità possono essere riaperte da nuove configurazioni errate, nuove minacce emergenti o dal fallimento di una patch. Pertanto, è fondamentale che ogni soluzione correttiva venga monitorata nel tempo e che ci sia una riesecuzione periodica dei penetration test per verificare che le vulnerabilità non si siano ripresentate. Queste azioni richiedono un coordinamento stretto tra i team, per garantire che ogni vulnerabilità venga corretta in modo adeguato.

Perché dovresti scegliere un servizio di CPT? I 6 vantaggi

Scegliere un servizio di Continuous Penetration Testing offre numerosi vantaggi per le organizzazioni che desiderano proteggere le proprie risorse digitali in modo efficace e proattivo.

1. Rilevazione tempestiva delle vulnerabilità

Con un programma di CPT le vulnerabilità vengono identificate non solo durante test programmati, ma costantemente, con un monitoraggio attivo che tiene conto delle modifiche dell’infrastruttura, dell’evoluzione delle minacce e delle nuove tecniche di attacco. Ciò consente di scoprire eventuali punti deboli prima che possano essere sfruttati dai criminali informatici garantendo una sicurezza sempre al passo con le minacce emergenti e le modifiche ai sistemi aziendali.

2. Riduzione della finestra di esposizione agli attacchi

La finestra di esposizione rappresenta il periodo di tempo in cui un sistema è vulnerabile a un attacco prima che una vulnerabilità venga corretta. Con un approccio tradizionale, i test vengono eseguiti periodicamente (annuali, trimestrali, ecc.), lasciando ampie finestre di vulnerabilità tra un test e l’altro. Con il CPT, le vulnerabilità vengono rilevate e corrette in tempo reale, riducendo al minimo il periodo di esposizione agli attacchi.

3. Simulazione realistica adattiva di attacchi avanzati

Il CPT non si limita a testare vulnerabilità generali, ma simula attacchi avanzati e adattivi che si evolvono in base al panorama delle minacce. Questi attacchi simulati sono progettati per essere sempre più realistici e complessi, rispecchiando le tecniche utilizzate dai cybercriminali di oggi.
Gli attacchi simulati possono includere phishing avanzato, ingegneria sociale, attacchi zero-day, e altre minacce avanzate che le tecniche tradizionali potrebbero non rilevare.

4. Conformità normativa e gestione del rischio aggiornata

In un contesto normativo sempre più complesso e rigoroso (come il GDPR, NIS2, o DORA), le organizzazioni devono garantire che i loro sistemi siano protetti da vulnerabilità e attacchi in modo continuo. Un programma di CPT aiuta le aziende a rimanere conformi alle normative, poiché consente di eseguire test frequenti che dimostrano un impegno attivo verso la sicurezza.

5. Ottimizzazione dei costi e delle risorse

Anche se inizialmente il CPT può sembrare un investimento più elevato rispetto ai test periodici, nel lungo periodo porta a un’ottimizzazione dei costi. I costi derivanti da un attacco informatico – tra cui danni alla reputazione, multe, recupero dei dati e perdite di produttività – possono essere molto più elevati rispetto al costo di un servizio continuo di penetration testing.

6. Maggiore visibilità per il board e la leadership aziendale

La reportistica continua e la documentazione dettagliata forniscono al board aziendale e alla leadership visibilità continua sulla postura di sicurezza dell’organizzazione. Questo permette una valutazione trasparente dei progressi fatti nella protezione delle risorse aziendali e consente al management di prendere decisioni informate riguardo alle priorità della sicurezza.

L’adozione di un servizio di Continuous Penetration Testing consente alle organizzazioni di mantenere una sicurezza proattiva e reattiva, migliorando costantemente le difese, ottimizzando i costi e rispondendo con tempestività alle minacce in evoluzione. Questo approccio non solo protegge le risorse digitali, ma supporta anche la conformità alle normative e la visibilità strategica per la leadership aziendale.

E’ importante individuare il partner giusto in grado di guidare l’organizzazione verso l’adozione di un programma di CPT mirato e allineato agli obiettivi aziendali.
Betrusted è il partner ideale per accompagnarti in questo percorso, grazie al nostro approccio integrato e alla competenza dei nostri professionisti certificati. Offriamo soluzioni personalizzate e una metodologia avanzata che garantisce la protezione continua dei tuoi asset digitali, permettendo alla tua azienda di affrontare con sicurezza le sfide informatiche di oggi e di domani.

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